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Comunicato stampa n.13 - 15/10/2006 Vedi anche:
“Staurós per l’arte contemporanea presente nell’ambito del 4° Convegno”

Presente insieme ad altre iniziative de L’arte nel segno della risurrezione, che faranno da cornice coreografica al IV Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona 2006, la Collezione: Staurós per l’arte contemporanea. In essa verranno mostrate, ai delegati delle diocesi italiane, dal 16 al 20 ottobre, le opere della XII Biennale di arte sacra, uno specimen delle opere del Museo Staurós di S. Gabriele – Isola del Gran Sasso (Te) e alcune opere del Corso di Perfezionamento in arte per la Liturgia sul tema della Risurrezione.

L’esposizione di complessive 150 opere avrŕ luogo nel Quartiere Fieristico veronese, nel settore adiacente a quello dell’incontro ecclesiale nei giorni del Convegno.

La XII Biennale, che costituisce la parte piů rilevante dell’esposizione e le cui opere sono state create appositamente per questa manifestazione ecclesiale, č stata coordinata da un Comitato scientifico composto da Mariano Apa, Giuseppe Bacci, Giuseppe Billi, Carlo Chenis, Ottaviano D’Egidio, Adriano Di Bonaventura e Silvia Pegoraro, che ha chiamato a collaborare molti critici: Mariano Apa, Amnon Barzel, Luca Beatrice, Giuseppe Billi, Lorenzo Canova, Carlo Fabrizio Carli, Toti Carpentieri, Carlo Chenis, Bruno Corŕ, Philippe Daverio, Adriano Di Bonaventura, Alberto Fiz, Marco Gallo, Roberto Gramiccia, Pierluigi Lia, Domenico Montalto, Silvia Pegoraro, Elena Pontiggia, Mary Angela Schroth, Giandomenico Semeraro. Ogni critico ha scelto e assistito nella creazione delle opere, tre soli artisti.

Una Biennale metodologicamente diversa dalle precedenti, quindi; una formula nuova per ovviare al monolitismo di un unico curatore mostrando come, nel cristianesimo, i linguaggi possono essere molti, anche se il contenuto deve essere chiaramente religioso.

Č stata allora responsabilitŕ dei critici a identificare la chiarezza del linguaggio, e degli artisti ad offrirla. Il tema della testimonianza del Cristo risorto presenta un doppio aspetto. Si tratta certo, di mostrare il Cristo; ma di mostrarsi soprattutto dei testimoni. Ora, la risurrezione non ha testimoni, mentre la Chiesa deve averli.

Il Cristo risorto lo troviamo nelle apparizioni e soprattutto nelle ascensioni, vera icona, dopo quella della croce, della sua glorificazione. Ma č soprattutto il momento dell’Ascensione quello che impone la testimonianza. Gli angeli, infatti, dicono agli apostoli di non continuare a guardare in cielo, ma di andare ad annunciare il Vangelo. L’icona della testimonianza del Cristo risorto sarŕ allora autentica solo nel volto e nelle opere dei testimoni.

La Biennale č realizzata dalla Fondazione Staurós Italiana Onlus in collaborazione con la Conferenza Episcopale italiana, sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con il Patrocinio della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, del Ministero dei Beni Culturali e Attivitŕ Culturali dello Stato, della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune di Isola del Gran Sasso d’Italia (Te).

Della XII Biennale, esposta prima nel Museo Staurós d’arte sacra contemporanea presso il Santuario di San  Gabriele dell’Addolorata in Isola del Gran Sasso d’Italia (Te), dopo al padiglione dell’Ente Fiera di Verona, fanno parte i seguenti artisti: Laura Barbarini; Antonio Biancalani; Bruno Bordoli; Paola Campidelli; Nicola Carrino; Angelo Casciello; Pietro Casentini; Bruno Ceccobelli; Sandro Chia; Marco Cingolani; Nicola Cisternino; Stefano Della Porta; Stefania Fabrizi; Gigino Falconi; Flavio Favelli; Luca Francesconi; Raul Gabriel;  Omar Galliani; Antonio Gatto; Gabriele Giorgi; Alessandra Giovannoni; Giuliano Giuliani; Franco Guerzoni; Franco Ionda; Jan Knap; Serena Rosaria La Scola; Carlo Lorenzetti; Giovanni Manfredini; Bruno Mangiaterra; Armando Marrocco; Luciano Massari; Giuseppe Modica; Franco Nocera; Enzo Orti; Luigi Pagano; Daniela Papadia; Claudia Peill; Michele Peri; Emilio Pian; Attilio Pierelli; Piero Pizzi Cannella; Carlo Previtali; Paolo Radi; Giovanni Ragusa; Ascanio W. Renda; Giovanni Repossi; Ugo Riva; Fiorella Rizzo; Giuseppe Spagnulo; Vitaliy Shtanko; Giuseppe Stampone; Emidio Sturba; Oleg Supereco; Tito; Giuseppe Uncini; Valentino Vago; Laura Viliani; Franco Viola; Rudi Wach; William Xerra.

Una seconda sezione, oltre ai  quattro omaggi ai rispettivi capisaldi del Museo Staurós ossia Francesco Messina e Angelo Casciello per la scultura e Giannetto Fieschi e Omar Galliani per la pittura, presenta opere del Museo Staurós che si ispirano al tema della risurrezione e della testimonianza, dei seguenti artisti: Enrico Accatino; Bizhan Bassiri; Mariella Bettineschi; Floriano Bodini; Moreno Bondi; Paolo Borghi; Angelo Canevari; Pedro Cano; Piergiorgio Colombara; Primo Conti; Fabrizio Corneli; Raffaele Costi; Antonio Di Fabrizio; Stefano Di Stasio; Bruno Donzelli; Mario Duse; Marcello Ercole; Pericle Fazzini; Massimo Lippi; Nino Luca; Piero Maggioni; Igor Mitoraj; Luigi Montanarini; Bruno Morelli; Nunzio; Mimmo Paladino; Nello Palloni; Luca Patella; Toni Pizzica; Massimo Pulini; Oliviero Rainaldi; Sandro Sanna; Enrico Savelli; Guido Strazza; Alberto Sughi; Ernesto Treccani; Francesco Trovato; Wladimiro Tulli; Barbara Tutino; Sergio Vacchi; Vanni Viviani.

Nella terza sezione, Percorsi formativi, sono esposte alcune opere, sempre ispirate al tema della risurrezione della testimonianza, che costituiscono esiti creativi di Giovani Artisti delle Accademie di Belle Arti che nel passato triennio 2003–2005 hanno frequentato il Corso di Perfezionamento in arte per la Liturgia svoltosi nel Museo Staurós di Isola del Gran Sasso (Te). Opere di: Yu Akao; Angelo Alessandrini; Mirko Barbierato; Annalisa Betella; Alessandro Caioni; Mattia Colombo; Francesca De Marinis; Rosaria Di Rienzo; Stefania Gabellini; Corrado Grifa; Salvatore David Grispu; Nelli Maffia; Leonardo Magnani; Luca Mauceri; Marino Melarangelo; Erika Mingotti; Alessandra Pennini; Miriam Pertegato; Maurizio Piazzi; Sabrina Russo; Tiziana Speranza; Lucia Stefanetti; Pier Luigi Vurro.

La Fondazione Staurós si dice felice di collaborare per ricreare l’antico rapporto tra fede e cultura, favorendo il dialogo della Chiesa e con il mondo della arti figurative per aiutare l’uomo nella ricerca dell’eterno attraverso il mezzo della bellezza.  Staurós esprime la piů viva gratitudine agli artisti, al Comitato Direttivo, al Comitato dei Curatori e a quanti hanno collaborato alla realizzazione dell’Esposizione. Fa eco al Segretario CEI, Mons. Giuseppe Betori, nell’auspicare “che il percorso promosso dal Convegno ecclesiale di Verona possa contribuire a ritessere rapporti di fiducia tra mondo delle arti e mondo della fede, come pure a dare nuova linfa e nuovo impulso a quella committenza ecclesiale che rende possibile realizzare nelle forme del genio artistico la testimonianza del Vangelo".



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