|
||||||||||||
|
||||||||||||
| » Home page » News » dal 01/02/2006 al 08/10/2006 » LA POLITICA ITALIANA GUARDA CON SPERANZA A VERONA | ||||||||||||
|
||||||||||||
|
05/10/2006 18:50
Su iniziativa della Fondazione "Giuseppe Toniolo" di Verona il 4 ottobre scorso, a Roma, si è svolto un incontro tra parlamentari cattolici dei diversi schieramenti sul rapporto tra principi e impegno pubblico. Al di là delle differenti appartenenze, un dato comune: irrinunciabile la salvaguardia di temi come pace, rispetto della vita e della famiglia fondata sul matrimonio.
«Guardiamo a Verona - dice Claudio Gentili, direttore de La Società, la rivista della fondazione - con trepidante attesa e con la fiducia che questa occasione non mancherà di offrire all'Italia un messaggio profetico». Ai politici che hanno accolto l'invito della Toniolo, da Casini a Volonté, da Castagnetti a Gasparri (e sarebbe impossibile citarli tutti), Vittorio Possenti, della Ca' Foscari di Venezia, ha offerto quattro spunti di riflessione, che sono poi i temi fondamentali che dovrebbero attraversare entrambi gli schieramenti. Sono i temi della pace, del rispetto della persona umana, della famiglia («senza allargare il suo concetto fino a farla apparire una tenda sotto la quale è possibile ogni convivenza») e un nuovo modo di guardare al diritto pubblico, che deve non solo mediare tra principi diversi ma esprimere una linea in cui la legge dia un indirizzo per il bene
comune e non recepisca solo le domande di maggiore libertà per i singoli. «Verona - dice Possenti - stimolerà i politici a non fare mediazioni di basso profilo, ma a portare intatta nella battaglia politica la voce della dignità della persona». Ciò favorirebbe quello che ha definito un bipolarismo «mite nel rispetto degli altri, ma non indulgente rispetto ai valori». Due fedeltà, sintetizza Sandro Bondi: «Prima della fedeltà sui programmi o al governo - dice il coordinatore di Forza Italia - deve valere la nostra fedeltà ai principi in cui crediamo, fedeltà alla nostra fede religiosa come ci hanno ricordato il Santo Padre e poi il cardinale Ruini. Sulla base di questo possiamo dare vita alla nascita di un bipolarismo nuovo».
Scava più profondamente Luca Volonté, capogruppo dell'Udc alla Camera: «Penso - dice - al valore dell'Eucaristia per informare l'azione pubblica e politica dei cristiani. È un valore assolutamente fondamentale in un'epoca come la nostra e deve essere un punto di partenza, insieme a quello di cercare la comunione con tutti gli altri laici. Anche attraverso questo momento importante si possono avere idee e intuizioni per convincere della ragionevolezza dei principi fondamentali, quelli che Ratzinger ha ricordato nel 2002 e poi da quando è Papa». Recuperare valori in politica o sarebbe la catastrofe. L'ex ministro Carlo Giovanardi è volutamente provocatorio: «Il problema contemporaneo dell'Italia di oggi - dice - è l'identità cristiana.
Cosa sarà l'Italia tra 20 anni? Ci saranno ancora italiani? Non ne faccio una questione etnica, ma l'Italia che non poteva non definirsi cristiana ci sarà ancora o non ci sarà più traccia?» Luisa Santolini, deputata Udc, vede Verona come speranza e testimonianza che, dice, non possono non essere declinate in politica: «Sembra che la politica sia aliena dai valori e i cattolici laici vadano altrove rispetto ai politici, questi incontri dicono che non è così. Tra di noi non ci sono fossati e non ci devono essere». L'impegno dei cattolici in politica, secondo Pier Luigi Castagnetti (Margherita), è più complicato perché il sistema bipolare costringe a trovare mediazioni con le altre formazioni politiche della stessa coalizione: «I cattolici sono chiamati da un lato a esprimere una posizione di testimonianza e fedeltà alla propria dottrina, e dall'altro, coniugare questa fedeltà con l'obiettivo di trovare un punto di incontro con e altre posizioni». E così anche Paola Binetti, senatrice della Margherita, che guarda a Verona come al luogo dove i politici riceveranno indicazioni di strade concrete e di aperture a un lavoro politico quotidiano: «La presenza dei cattolici - sottoli nea - comincia con una presenza personale più forte: mi dispiacerebbe se fosse solo una sorta di strategia politica di visibilità, ma mi auguro che sia occasione di scoperta della propria identità, prima di renderla agli altri». Per il senatore dl Luigi Bobba occorre riscoprire il fondamento trascendente della libertà della persona per affrontare le ansie e le incertezze di questo tempo: «Come cristiani dobbiamo farlo con il metodo della ragionevolezza civica senza brandire principi».
|
||||||||||||
|
|
||||||||||||
| Copyright © 2005 - 2006 Conferenza Episcopale Italiana - All Rights Reserved - Credits |