"Il Convegno di Verona riprende e sviluppa l'intuizione originaria di quelli precedenti di Roma, Loreto e Palermo e continua la "traduzione in italiano" del Concilio Vaticano II "nell'evidente e accresciuta ricchezza ecclesiale e la modificata situazione sociale, culturale ed ecclesiale". Così si è aperta ieri pomeriggio la riunione della Giunta del Comitato preparatorio del 4° Convegno ecclesiale nazionale, presieduto dal cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano.

E' stato sottolineato il carattere di "esperienza ecclesiale corale", fatta di "partecipazione impegnata, ampia e capillare", tutta orientata a rilanciare il cammino decennale di Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia. Il cardinale Tettamanzi ha insistito poi sull' orizzonte della speranza da intendersi come "stile virtuoso" prima che come contenuto, secondo cui vivere il Convegno, chiamato non solo a parlare di speranza, ma anche a parlare con speranza: "E questo secondo il cammino conciliare e post-conciliare di ascolto attento e cordiale - ha aggiunto Tettamanzi - e di discernimento degli interrogativi che attraversano l'uomo e il credente d'oggi".

Nel corso dell'incontro sono intervenuti i quattro relatori generali, monsignor Franco Giulio Brambilla, Lorenzo Ornaghi, Savino Pezzotta e Paola Bignardi, e i relatori dei cinque ambiti: Raffaella Iafrate (vita affettiva), Adriano Fabris (lavoro e festa), Augusto Sabatini (Fragilità umana), Costantino Esposito (Tradizione), Luca Diotallevi (Cittadinanza).