"La speranza è ciò che tiene desto il nostro pellegrinaggio sulla terra. Mentre ci fa vivere da attendati, non da residenti, la speranza ci fa impegnare nel mondo per la sua trasfigurazione, perché esso divenga ciò che Dio ha promesso": è il pensiero di mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, che ha tenuto questa mattina a Santa Flavia (Palermo), una delle due relazioni di apertura dell'incontro dei 150 delegati (39 preti, 67 laici, 20 vescovi e 24 religiosi) che rappresenteranno la Sicilia al 4° Convegno ecclesiale nazionale di Verona (16-20 ottobre) sul tema della speranza.
"Parlare di speranza - ha aggiunto - non è estranearsi dalla realtà. Infatti la speranza non è inerzia ma attesa e impegno vigilante, anche se la nostra speranza di credenti è sempre crocifissa, perché appesa alla croce di Cristo. Ma è lì che trova significato il nostro soffrire e lottare", ha concluso. Lo stile dei lavori dell'incontro siciliano è una sorta di "prova generale" del convegno nazionale: si basa sui cinque ambiti e - dice mons. Russotto - "stiamo lavorando come si lavorerà a Verona.
Inoltre, cercheremo di individuare piste di impegno per le comunità cristiane dopo che lo stesso convegno nazionale sarà stato celebrato".